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giovedì 7 novembre 2013

L'uomo dell'Era Nuova parla alle piante!

Salve cari lettori!

Vi posto oggi un’articolo, che conferma ancora una volta l'immenso potere dell'Amore e dell’esistenza di un'Energia vibrante che permea e connette ogni cosa nell'Universo.

Stupiamoci insieme delle meraviglie della Natura!

Raggi di Cielo



Miracolo? No realtà

Gli appassionati di botanica e di giardinaggio sostengono spesso di parlare alle loro piante per farle prosperare. Leggenda o no, in Messico vive un uomo che applica questa regola alla lettera e riesce a coltivare ortaggi giganti, semplicemente parlando con loro!


Ottenere cavoli di 45 chili, foglie di bietola lunghe 1 metro e mezzo, piante di mais che raggiungono un’altezza di 5 metri, 150 tonnellate di cipolle per ettaro invece delle 16 tonnellate medie e altro ancora…

La persona che riesce a compiere questi prodigi con tecniche ecocompatibili si chiama Don José Carmen Garcia Martinez.

Negli anni ‘70, per far fronte ai problemi causati da un suolo sterile, il giovane agricoltore non si è disperato, e invece di usare concimi e altri espedienti chimici, ha iniziato a parlare con il terreno. Secondo José, la terra e le piante hanno una forma di intelligenza che permette la comunicazione con l’uomo. Basta sapere come parlare con loro, e soprattutto ascoltarle!

Questo agricoltore è in grado di coltivare senza pesticidi, di utilizzare pochissimo fertilizzante rispetto all’agricoltura convenzionale (ne usa 700 g per ettaro rispetto ai 500 kg per ettaro dell’agricoltura intensiva), di far crescere ortaggi su terreni salini, di rendere le piante più resistenti alle malattie, ecc.

Don José Carmen offre soluzioni pratiche, semplici ed economiche ai problemi causati dalla moderna agricoltura, come l’inquinamento e la distruzione della biodiversità. La sua competenza potrebbe essere una risposta straordinaria ai problemi ambientali e alimentari presenti nel mondo.


Come ha fatto?

Quando gli si chiede come fa a raggiungere tali meraviglie, Don José Carmen spiega il suo metodo:

«Le piante posseggono una vita come qualsiasi altra persona, come gli animali ed ogni altra cosa. Dobbiamo imparare a conoscerle, a trattarle con dolcezza. Le piante capiscono, sanno. 






Non tutti gli uomini hanno affinità con le piante, e non tutte le piante hanno affinità con gli uomini. È una questione di compatibilità, come avviene tra i gruppi sanguigni delle persone. Le piante stesse possono essere raggruppate a seconda dell’affinità, a seconda della loro energia.

Io non credo nei fertilizzanti chimici, perché bruciano la terra. Per me, il miglior fertilizzante è conversare con le piante. La terra si alimenta con gli scarti dell’ultimo raccolto.»


La comprensione delle piante come esseri viventi

Secondo lui sono le piante stesse ad insegnarci come coltivarle. Don José Carmen comunica con loro e sostiene anche, usando le sue stesse parole, di “utilizzare l’energia temporale di un’altra dimensione”.

Senza saperlo, è giunto alle stesse teorie dei giardinieri di Findhorn e di Perelandra, quelle di Sir Geroges Treyvelyan e di Machaelle Small Wright. 

Tutti in Messico si rivolgono a lui, dall’agricoltore al chimico, dall’agronomo all’ingegnere. Il miracolo di Don José Carmen è il suo amore per le piante, le parole che rivolge loro e l’uso di antiche ricette azteche, in questo modo è riuscito a coltivare ortaggi giganti.






I risultati ottenuti

Verrebbe da pensare ai frutti del paradiso, ma ci troviamo solamente nella Valle di Santiago, quasi nel cuore del Messico, davanti alle piante di Don José Carmen, un umile contadino che potrebbe rivoluzionare l’agricoltura.

Un giornalista peruviano, Yvo Perrez Barreto, si è recato a casa di Don José Carmen ed ha descritto ciò che ha visto. Ma non è l’unico testimone: l’Università di Agronomia di Chapingo (Messico), sotto la direzione del professor Nicolas Cerda, uno specialista in terreni, ha confrontato i risultati di Don Carmen con quelli ottenuti dai metodi dell’Università sui suoli confinanti.

Degli ingegneri del Ministero dell’Agricoltura sono andati ad analizzare l’acqua, i vegetali, i semi e soprattutto il terreno vulcanico dell’agricoltore. Non è stato riscontrato nulla di particolare.



Il suo segreto è l’amore

Don José Carmen è convinto di aver raggiunto questi risultati miracolosi grazie alla comunicazione che ha stabilito mentalmente con le piante. Per lui è l’amore il segreto che gli dona il pollice verde.





Un’altra cosa che Don José Carmen riesce a fare è piantare alberi per attirare la pioggia, scegliendo accuratamente le specie di alberi che pianterà lungo un tracciato poligonale. 

Lo stesso esperimento è stato condotto presso l’Università di Chapingo, con la quale Don José Carmen ha trascorso un periodo di ricerca, e funziona! Purtroppo, l’esperimento è stato condotto mentre il rettore dell’Università era in procinto di andare in pensione, e la prima cosa che ha fatto il nuovo rettore è stato di tagliare tutti gli alberi!

Ecco un estratto del rapporto ufficiale che riporta i risultati ottenuti:
«Zona situata nel deserto del Vizcaino dove non piove da sei anni: dopo aver disposto la piantagione seguendo le indicazioni di Don José Carmen Garcia Martinez, la pioggia ha iniziato a cadere a dirotto. 

Su un altro sito dove non pioveva da tre anni, ha cominciato a piovere intensamente ventiquattro ore dopo che l’ultimo albero era stato piantato. Per quanto riguarda la zona nello stato di Oaxaca, che racchiude le tre aree, ancora prima che la piantagione fosse completata ha iniziato a piovere abbondantemente come nelle altre due zone.»

Un’altra osservazione importante: le precipitazioni misurate in ciascuna di queste aree hanno interessato una superficie di trenta chilometri attorno alle zone che sono state rimboschite seguendo le indicazioni di Don José Carmen.


La sua storia da vedere e da leggere.

La sua storia è difficile per tutti da concepire, ma è anche molto semplice. Aprire il proprio cuore per parlare alle piante destabilizza la nostre pretese conoscenze scientifiche. Egli racconta la sua storia nel libro-documentario “El hombre que habla con las plantas” (L’uomo che parla con le piante).





Il libro fornisce moltissime ricette e consigli che potrebbero rivoluzionare il pianeta cambiando la mentalità umana: mettere l’amore al posto del profitto immediato. Ecco alcune conoscenze che Don José Carmen presenta nel libro:
• Coltivare senza utilizzo di pesticidi e raddoppiare la produzione agricola.
• Utilizzare in modo efficace 500 volte in meno di fertilizzante per ettaro.
• Creare piante non transgeniche e resistenti alle malattie.
• Coltivare su terreni salini.
• E sorprendentemente… far piovere!

Don José Carmen racconta nel suo libro:

«All’inizio ho cominciato a sedermi vicino alle piante ed ho iniziato ad osservarle. Poi ho chiesto loro di aiutarmi. Sono convinto che le piante hanno una forma di intelligenza che permette loro di comunicare con noi, basta solo ascoltarle. A volte di notte sento che le mie piante hanno sete, così vado nel mio campo e le innaffio fino a quando non sono soddisfatte. È assurdo applicare alla lettera i metodi di irrigazione perché, come gli uomini, ogni pianta è diversa.»


Don José Carmen Garcia Martinez ci ha dimostrato con il suo lavoro che la sopravvivenza del pianeta, la nostra stessa sopravvivenza, non passa per una gara sfrenata a vantaggio del profitto e destinata a soddisfare gli appetiti voraci e bramosi di pochi ma per il rispetto e l’amore verso la natura e verso tutti gli esseri che ci vivono.





Libero Adattamento: Raggi di Cielo

lunedì 29 luglio 2013

Energia ricavata… dall’erba!

Cari Lettori, ancora un’ottima notizia dal mondo delle energie bio.

Pensate che si è pervenuti al metodo di attingere corrente elettrica addirittura dall’erba… fenomenale!

Attendendo che la nuova tecnica prenda piede, assaporiamo in anticipo i segnali del Terzo Millennio che si manifesta inarrestabile.

Un abbraccio a tutti.

Raggi di Cielo




Anche l’erba può essere una fonte di energia pulita, generata dalla naturale interazione tra le radici delle piante e i batteri del suolo. A scoprirlo l’Università di Wageningen in Olanda, sfruttando un principio scoperto nel 2007 da ricercatori della stessa università. Marjolein Helder e i suoi colleghi hanno posizionato gli elettrodi vicino ai batteri per assorbire questi elettroni e generare elettricità tramite la differenza di potenziale così creata.

La nuova tecnica già funziona su piccola scala e potrebbe presto trovare applicazione su larga scala in vaste aree del mondo. Nelle zone più remote sarebbe già economicamente competitiva con i pannelli solari. Le celle a combustibile microbico-vegetale attualmente sono in grado di generare 0,4 Watt per metro quadrato di superficie di erba. Questa quantità è già superiore a quella generata dalla fermentazione delle biomasse.

Secondo i ricercatori in un prossimo futuro la bio-energia elettrica derivata da questi impianti potrebbe produrre 3,2 Watt per metro quadrato. Questo significherebbe che una superficie di erba di 100 m² potrebbe generare abbastanza energia elettrica per coprire le necessità di una famiglia.

Come si ricava energia elettrica dall’erba? Le celle a combustibile microbico-vegetale generano elettricità mentre la pianta continua a crescere. Le radici espellono nel terreno oltre il 70% del materiale organico, (che non utilizzano), prodotto dalla fotosintesi. Questi residui organici vengono degradati dai batteri intorno alle radici e i processi di degradazione provocano il rilascio di elettroni, generando così energia elettrica.

Oltre alla produzione di energia elettrica, questa nuova fonte di energia rinnovabile presenta altri vantaggi: non deturpa il paesaggio, (come le turbine eoliche o i pannelli solari troppo vistosi), non interferisce con la natura, (come le dighe) e non è in concorrenza con i terreni agricoli, (come accade invece per la produzione di biocarburanti a scapito del cibo).


Fonte: Tutto green