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venerdì 23 maggio 2014

Il segreto per vivere bene

Per voi Lettori cari uno splendido proverbio cinese che condensa elementi  tanto          semplici quanto essenziali per ...essere Felici!!!    


Per cui come sempre che vi giovi!                                                                                                                                                                                                 

Raggi di Cielo




I quattro segreti per vivere bene e a lungo?



Mangiare la metà






Camminare il doppio





Ridere il triplo






Amare senza misura





Antico proverbio cinese

venerdì 14 febbraio 2014

Il giudizio affrettato e l'azione del saggio



Buon giorno Amici lettori.

Quest’oggi vi propongo una storia davvero significativa pur nella sua semplicità, che riguarda il giudicare.

Purtroppo il nostro macroscopico ego ci porta sovente a giudicare il prossimo dall’alto della cattedra, superbamente, con poca attenzione, carità e discernimento.

Se soltanto ascoltassimo con purezza d’intenzione la nostra coscienza e guardassimo un pochino di più i nostri difetti e le nostre pecche, allora non ci ergeremmo con tanta facilità a giudici.

La saggezza insegna infatti che senza l’aiuto Divino faremmo solo un'errore dietro l'altro e che ciò che l'altro sbaglia oggi, domani lo potremmo sbagliare noi !

Allora compagni di Viaggio, proviamo ad essere più comprensivi, bonari e dolci nel valutare gli altri, otterremo molto di più che demolendo e questo per varie ragioni.

In primo luogo aiuteremo la persona che stesse per ipotesi sbagliando a migliorare piuttosto che diventare complici del suo fallimento!

Secondo, piuttosto che vedere un “nemico” nostro o della società, conquisteremo un amico che a sua volta ci renderà il favore prima o poi, anche perché siamo strettamente legati l’uno all’altro anche se questo non appare in superficie.

Ancora, se non condanniamo (anche perché non ne abbiamo né il diritto né le capacità) non saremmo condannati, ovvero eviteremo di procurarci altro karma e già questo basterebbe a starcene più tranquilli!

E infine mi permetto di dire con certezza per esperienza, che il fare il bene … fa stare anche bene! Provare per credere!

Dunque converrebbe non soltanto non puntare il dito, ma perdonare e costruttivamente agire con pensieri o azioni affinché l’eventuale errore possa essere rimediato e corretto.

Pace a tutti.

Raggi di Cielo



"Mai dar nulla per scontato"


Una giovane coppia di sposi novelli andó ad abitare in una zona molto tranquilla della città.

Una mattina, mentre bevevano il caffé, la moglie si accorse, guardando attraverso la finestra, che una vicina stendeva il bucato sullo stendibiancheria.




Guarda che sporche le lenzuola di quella vicina!

Forse ha bisogno di un altro tipo di detersivo…

Magari un giorno le farò vedere come si lavano le lenzuola!

Il marito guardò e rimase zitto.

La stessa scena e lo stesso commento si ripeterono varie volte, mentre la vicina stendeva il suo bucato al sole e al vento.

Dopo un mese, la donna si meravigliò nel vedere che la vicina stendeva le sue lenzuola pulitissime, e disse al marito: Guarda, la nostra vicina ha imparato a fare il bucato!

Chi le avrà fatto vedere come si fa?

Il marito le rispose: Nessuno le ha fatto vedere; semplicemente questa mattina, io mi sono alzato più presto e, mentre tu ti truccavi, ho pulito i vetri della nostra finestra!

Così è nella vita!

Tutto dipende dalla pulizia della finestra attraverso cui osserviamo i fatti.

Prima di criticare, probabilmente sarà necessario osservare se abbiamo pulito a fondo il nostro cuore per poter vedere meglio.


Allora vedremo più nitidamente la pulizia del cuore del vicino…




Titolo originale: “Le lenzuola sporche”

martedì 4 febbraio 2014

La magia dell'Amore secondo i bambini

Ecco Amici come viene espresso il concetto dell’Amore mediante le meravigliose parole dei bambini, i più fantastici interpreti di questo sublime Sentimento.

Raggi di Cielo





Un gruppo di psicologi ha posto la domanda “Cosa vuol dire amore?” a bambini dai 4 agli 8 anni. Queste le risposte:


1. L’amore è quando esci a mangiare e dai un sacco di patatine fritte a qualcuno senza volere che l’altro le dia a te.

Gianluca, 6 anni


2. Quando nonna aveva l’artrite e non poteva mettersi più lo smalto, nonno lo faceva per lei anche se aveva l’artrite pure lui. Questo è l’amore.
                 
Rebecca, 8 anni 


3. L’amore è quando la ragazza si mette il profumo, il ragazzo il dopobarba, poi      escono insieme per annusarsi.

Martina, 5 anni 


4. L’amore è la prima cosa che si sente, prima che arrivi la cattiveria.

Carlo, 5 anni 


5. L’amore è quando qualcuno ti fa del male e tu sei molto arrabbiato, ma non strilli per non farlo piangere.

Susanna, 5 anni 


6. L’amore è quella cosa che ci fa sorridere quando siamo stanchi.

Tommaso, 4 anni 


7. L’amore è quando mamma fa il caffè per papà e lo assaggia prima per assicurarsi che sia buono.
Daniele, 7 anni


8. L’amore è quando mamma dà a papà il pezzo più buono del pollo.

Elena, 5 anni 


9. L’amore è quando il mio cane mi lecca la faccia, anche se l’ho lasciato solo tutta la giornata. 

Anna Maria, 4 anni


10. Non bisogna mai dire “Ti amo” se non è vero. Ma se è vero bisogna dirlo tante volte. Le persone dimenticano.

Jessica, 8 anni 


venerdì 10 gennaio 2014

La gioia scaturisce dal servizio agli altri


Lo scritto che segue riassume in poche parole il fulcro della 
vita spirituale, ovvero di impegnare la nostra esistenza a
beneficio del prossimo.

Ognuno di noi ha avuto in dono dal Creatore dei talenti che deve sfruttare al meglio nel servizio agli altri, ricordandoci che questa esperienza terrena terminerà e dovremo rendere conto del tempo concessoci.

Assaporiamo dunque la saggezza espressa nel brano qui avanti, col proposito di mettere davvero in  atto ciò che ci suggerisce.

A tutti tanta letizia!


Raggi di Cielo

  
                      La tavola rotonda


Un sant'uomo ebbe un giorno da conversare con Dio e gli chiese:

«Signore, mi piacerebbe sapere come sono il Paradiso e l'Inferno» Dio
condusse il sant'uomo verso due porte.
Ne aprì una e gli permise di guardare all'interno.

C'era una grandissima tavola rotonda.
Al centro della tavola si trovava un grandissimo recipiente contenente cibo
dal profumo delizioso.

Il sant' uomo sentì l'acquolina in bocca.
Le persone sedute attorno al tavolo erano magre, dall'aspetto livido, malato.

Avevano tutti l'aria affamata.
Avevano dei cucchiai dai manici lunghissimi, attaccati alle loro braccia.

Tutti potevano raggiungere il piatto di cibo e raccoglierne un po', ma
poiché il manico del cucchiaio era più lungo del loro braccio non potevano
accostare il cibo alla bocca.

Il sant'uomo tremò alla vista della loro miseria e delle loro sofferenze.
Dio disse: "Hai appena visto l'Inferno".

Dio e l'uomo si diressero verso la seconda porta.
Dio l'aprì.

La scena che l'uomo vide era identica alla precedente.
C'era la grande tavola rotonda, il recipiente che gli fece venire
l'acquolina.

Le persone intorno alla tavola avevano anch'esse i cucchiai dai lunghi
manici.
Questa volta, però, erano ben nutrite, felici e conversavano tra di loro
sorridendo.

Il sant'uomo disse a Dio :
«Non capisco!»

- E' semplice, - rispose Dio, - essi hanno imparato che il manico del
cucchiaio troppo lungo, non consente di nutrire sè stessi....ma permette di
nutrire il proprio vicino. Perciò hanno imparato a nutrirsi gli uni con gli
altri!

Quelli dell'altra tavola, invece, non pensano che a loro stessi...
Inferno e Paradiso sono uguali nella struttura...La differenza la portiamo
dentro di noi.

Mi permetto di aggiungere...

"Sulla terra c'è abbastanza per soddisfare i bisogni di tutti ma non per
soddisfare l'ingordigia di pochi.

I nostri pensieri, per quanto buoni possano essere, sono perle false
fintanto che non vengono trasformati in azioni.

Sii il cambiamento che vuoi vedere avvenire nel mondo".


Mahatma Gandhi




mercoledì 27 novembre 2013

Elogio dell' anziano



Un cordiale saluto Amici lettori.

Ho trovato, cercando nel web, questa bella poesia scritta da chi vive l’esperienza della senilità, un periodo molto delicato, in quanto spesso accompagnato da malattia o debolezza fisica crescente.

Ma se si attinge la forza dallo Spirito, tutto cambia e si rende proficua, sia per noi che per gli altri, l’esperienza maturata in tanti anni di cammino esistenziale.

Or dunque coraggio maestri di vita, non lasciatevi andare col deperimento fisico, ma considerate quanta ricchezza di esperienze possedete, da trasmettere e da condividere!

Talvolta si tratterà di insegnamenti veri e propri, altre volte di aneddoti curiosi, altre ancora di episodi divertenti.

E semmai fossero accaduti … si raccontino anche gli errori compiuti, perché una volta compresi rendono più maturi e nel raccontarli si dimostra la nobile virtù dell’umiltà.

In altri termini tutto il vostro bagaglio personale, se raccontato con purezza e semplicità, si rivela un giacimento di valori preziosi e di momenti concreti di vita importanti, da ascoltare, apprezzare e di cui noi giovani vi ringrazieremo di cuore.

E adesso allietiamoci e impariamo dalla lettura dei versi che seguono, scritti da un animo gentile, da uno di questi nostri preziosi amici “vecchietti”.

Raggi di Cielo







Cantico di un anziano  
 
Benedetti quelli che mi guardano con simpatia

Benedetti quelli che comprendono il mio camminare stanco

Benedetti quelli che parlano a voce alta per minimizzare la mia sordità

Benedetti quelli che stringono con calore le mie mani tremanti

Benedetti quelli che si interessano della mia lontana giovinezza

Benedetti quelli che non si stancano di ascoltare i miei discorsi tante volte ripetuti

Benedetti quelli che comprendono il mio bisogno di affetto

Benedetti quelli che mi regalano frammenti del loro tempo

Benedetti quelli che si ricordano della mia solitudine

Benedetti quelli che mi sono vicini nella sofferenza

Beati quelli che rallegrano gli ultimi giorni della mia vita

Beati quelli che mi sono vicini nel momento del passaggio.

Quando entrerò nella vita senza fine mi ricorderò di loro presso il Signore Gesù.

sabato 3 agosto 2013

Riflessioni di un "Bambino"

Cari Amici, quanto abbiamo da imparare dai bambini!

Buona lettura e riflessione.

Raggi di Cielo



"Un padre ricco, volendo che suo figlio sapesse che cosa significa essere povero, gli fece passare qualche giorno con una famiglia di contadini.

Il bambino trascorse tre giorni e tre notti nei campi.

Di ritorno in città, ancora in macchina, il padre gli chiese:

- Che mi dici della tua esperienza ?

- Bene – rispose il bambino.

Hai appreso qualcosa ? Insistette il padre.

1 – Che abbiamo un cane e loro ne hanno quattro.

2 – Che abbiamo una piscina con acqua trattata, che arriva in fondo al giardino. 
Loro hanno un fiume, con acqua cristallina, pesci e altre belle cose.


























3- Che abbiamo la luce elettrica nel nostro giardino ma loro hanno le stelle e la luna per illuminarli.

4 – Che il nostro giardino arriva fino al muro. Il loro, fino all’orizzonte.

5 – Che noi compriamo il nostro cibo; loro lo coltivano, lo raccolgono e lo cucinano.

6 – Che noi ascoltiamo cd... Loro ascoltano una sinfonia continua di pappagalli, grilli e altri animali...
...tutto ciò, qualche volta accompagnato dal canto di un vicino che lavora la terra.




7 – Che noi utilizziamo il microonde. Ciò che cucinano loro, ha il sapore del fuoco lento.

8 – Che noi per proteggerci viviamo circondati da recinti con allarme... 
Loro vivono con le porte aperte, protetti dall’amicizia dei loro vicini.

9 – Che noi viviamo collegati al cellulare, al computer, alla televisione. 
Loro sono collegati alla vita, al cielo, al sole, all’acqua, ai campi, agli animali, alle loro ombre e alle loro famiglie.

Il padre rimane molto impressionato dai sentimenti del figlio. 

Alla fine il figlio conclude:


- Grazie per avermi insegnato quanto siamo poveri !"


Fonte: ignota    Revisione: Raggi di Cielo