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mercoledì 26 giugno 2013

L'albero, il nostro amico medico

Ciao a tutti.

Condivido con gioia questo articolo che tratta del reale, concreto apporto terapeutico che i nostri amici alberi ci donano.

Vorrei inoltre far notare che a livello spirituale, ancor più che biologico,  l’albero è un essere vero e proprio che reagisce ai nostri input.

Abbracciato con Amore, dopo averne chiesto il permesso, l’albero regala la sua energia benefica; se ricambieremo ringraziando avremo compiuto uno splendido scambio, tipico dell’ambiente di quarta dimensione.

Vi saluto consigliandovi la visione di uno splendido cortometraggio animato, “L’uomo che piantava gli alberi”.

Questo video, magistralmente eseguito, contiene sia una ricchezza di contenuti che una qualità di immagini così notevole, da risultare in alcuni frangenti quasi magico.

Grazie e a presto.

 Raggi di Cielo




Abbracciare gli alberi migliora la salute


di Matthew Silverstone

Abbracciare gli alberi, un’idea della “hippy generation” molto criticata, è stata adesso provata scientificamente. Contrariamente alle credenze popolari, toccare un albero rende più sani. In effetti non importa neppure toccare l’albero per star meglio, il solo essere nelle sue vicinanze ha lo stesso effetto.


In un libro pubblicato recentemente, “Blinded by Science” (www.blindedbyscience.co.uk) l’autore Matthew Silverstone, prova scientificamente che gli alberi migliorano molti aspetti della salute come: malattie mentali, disturbo di deficit di attenzione e iperattività (ADHD), livelli di concentrazione, tempi di reazione, depressione e diminuzione di emicrania.

Innumerevoli studi hanno mostrato che i bambini mostrano effetti psicologici e fisiologici significativi in termini di salute e benessere quando interagiscono con le piante. Tali studi dimostrano che i bambini stanno meglio cognitivamente ed emotivamente in ambienti verdi e che giocano in modo più creativo se si trovano in aree verdi.

Una indagine sulla salute pubblica che studiava l’associazione tra spazi verdi e salute mentale concludeva che “l’accessibilità a spazi verdi può significativamente contribuire alle nostre capacità mentali e al nostro benessere”.

Quale può dunque essere l’aspetto della natura che può avere effetti così significativi? Fino ad ora si è pensato che fossero gli spazi aperti, ma Matthew Silverstone mostra che non si tratta di questo, piuttosto egli prova scientificamente che sono le proprietà vibrazionali degli alberi e delle piante a darci i benefici in termini di salute, non gli spazi verdi e aperti.

La risposta a come piante ed alberi ci influenzino fisiologicamente sembra dimostrarsi molto semplice. È tutto dovuto al fatto che ogni cosa ha una vibrazione, e differenti vibrazioni influenzano i comportamenti biologici. È stato provato che se beviamo un bicchiere di acqua trattato con una vibrazione di 10Hz il nostro tasso di coagulazione sanguigna cambia immediatamente con l’ingestione dell’acqua trattata. Accade lo stesso con gli alberi, quando tocchiamo un albero, la sua diversa vibrazione influenzerà vari comportamenti biologici del nostro corpo.


















Questa idea vibrazionale è supportata nel libro da centinaia di studi scientifici che forniscono prove schiaccianti che l’abbracciare gli alberi non è una pazzia. Non solo fa bene alla nostra salute ma può anche far risparmiare molti soldi ai nostri governi offrendo una forma di trattamento alternativa e gratuita.

L’indagine suddetta concludeva “spazi verdi e sicuri possono essere efficaci quanto una prescrizione medica nel trattare alcune forme di malattia mentale”.

Non sarebbe bello sapere che d’ora in poi i dottori tratteranno alcune forme di malattia suggerendo una passeggiata nel parco piuttosto che una scatola di pillole?

Sull’autore:

Matthew Silverstone è l’autore di Blinded by Science (In italiano si traduce “Bendati dalla Scienza”), www.blindedbyscience.co.uk, un libro che cambierà completamente il vostro atteggiamento verso la vostra salute. Blinded by Science offre una teoria che se applicata a fattori come l’acqua, le piante, il sole e la luna, sembra avere un senso perfetto. Per quanto suoni semplice, è la teoria che tutto vibra. Il libro spiega che ogni cosa vibra, dal nucleo di un atomo alle molecole del nostro sangue, cervello, suono, piante, animali, fino allo spazio esterno. Una volta compreso questo principio base, tutto diventa improvvisamente chiaro, e se applichiamo questa teoria al mondo intorno a noi, ci stupiremo di cosa potremo imparare. Scopri di più su http://www.blindedbyscience.co.uk


venerdì 14 giugno 2013

La Tangoterapia: la danza che cura

Riporto, gentili lettori, questo articolo sull’efficacia del ballo del tango, rispetto a certe patologie, anche gravi come il Parkinson, con l’augurio che questa conoscenza possa essere d'aiuto, anche solo parziale, a qualche amico malato.

Raggi di Cielo




Milano, la riabilitazione si fa con il tango. Per migliorare umore, equilibrio e postura
Il reparto di riabilitazione specialistica del San Giuseppe ha scelto di introdurre la tangoterapia nei protocolli clinici per diverse malattie: dal morbo di Parkinson alla sclerosi multipla. "Così spezziamo anche la routine ospedaliera".


Non solo per divertirsi ma anche per guarire. Il tango argentino, dichiarato dall’Unesco patrimonio dell’umanità, è ora anche “patrimonio per la salute”. Studi scientifici condotti negli anni in tutto il mondo dimostrano che ha funzioni terapeutiche per malattie che coinvolgono il fisico e la psiche. Ecco perché il reparto di riabilitazione specialistica dell’Ospedale San Giuseppe di Milano ha scelto di introdurre la tangoterapia nei protocolli clinici per i percorsi di riabilitazione di diverse malattie: Parkinson, sclerosi multipla, esiti di ictus, disturbi dell’equilibrio neurogeni e patologie croniche respiratorie. Dopo una prima fase sperimentale, tra giugno e luglio scorso, a ottobre è partito il progetto vero e proprio.

Due sessioni settimanali di circa 45 minuti ciascuna condotte da Marilena Patuzzo, coordinatrice infermieristica della Riabilitazione Specialistica Neurologica e della Neurologia, nonché maestra di ballo professionista dell’Associazione Nazionale Maestri di Ballo. Raggiunta al telefono da ilfattoquotidiano.it la Patuzzo racconta che “i pazienti hanno accolto benissimo il progetto. Nel nostro reparto i ricoveri superano i due mesi. Ebbene il tango si è rivelato efficace per spezzare la routine ospedaliera. Grazie alla musica e allo stare in gruppo, l’umore del paziente migliora”. Il tango argentino è adatto a tutti e va ad agire positivamente sulla sfera fisica, psicologica e relazionale. “Per quanto riguarda l’aspetto fisico, è indicato per il recupero dell’equilibrio e della sicurezza nel movimento e per migliorare la postura”.

Passando poi all’aspetto psicologico e relazionale, questo ballo rappresenta un’opportunità per curarsi in modo piacevole, che fa sentire fin da subito “meno malati”, grazie all’associazione mentale tra il ballo e situazioni di benessere, di allegria e di festa. “I parenti fanno spesso da pubblico. Le pazienti si presentano alla lezione ben vestite e truccate, gli uomini sbarbati e profumati. L’influenza positiva del tango sui pazienti è visibile in modo immediato anche ai non addetti ai lavori”. L’iniziativa non comporta costi aggiuntivi per la struttura ospedaliera né per i degenti. “Il progetto è basato sulla buona volontà degli operatori”.