martedì 9 luglio 2013

Tempo … quanto sei prezioso!

































Amici lettori , vi propongo uno scritto che nella sua semplicità ci fa riflettere sulla grazia numero uno della nostra esistenza terrena: il tempo.

Perché? Perché dicendo tempo diciamo vita!

Difatti il nostro primo respiro, il nostro primo battito del cuore e le innumerevoli azioni successive si sono originate grazie al tempo … cioè alla chance di vita in questa dimensione.

Dovremmo cercare di mettere maggiormente a fuoco questo dono!

Forse ci sarà utile ricordare infatti, che tutto ciò che abbiamo realizzato nella nostra vita è scaturito da questo generoso elargitore di secondi.
Dunque non perdiamolo questo tempo, poiché la sabbia nella clessidra scorre rapida ed ha un moto irreversibile!

























Ecco perché, con estrema saggezza, i monaci trappisti adottarono come loro massima il “memento mori”, ( dal latino, ricordati che devi morire), proprio per rammentarsi a vicenda che la vita, cioè il tempo, è una moneta da spendere bene e  di cui dovremo render conto.

Ma allora perché non far diventare Kronos nostro amico?
Perché invece di vederlo sempre come un tiranno inesorabile non lo accogliamo come alleato premuroso, generatore di possibilità di ascesi interiore?

Pensiamoci sopra con l’ausilio di questa meditazione, con l’augurio che lo Spirito di Sapienza che attraverso di essa parla, possa infonderci maggior rispetto amore ed entusiasmo nei confronti di questo stupendo regalo chiamato vita di tempo.

Ciao a tutti.
Raggi di Cielo






Tutti si lamentano di non avere tempo a sufficienza.
Perché guardano alla loro vita con occhi troppo umani.

Si ha sempre il tempo di fare ciò che Dio ci dà da fare.
Ma bisogna essere totalmente presenti in tutti gli istanti
che Egli offre.


Così badate alla vostra condotta; sia quella non d’insensati, ma
di saggi, che traggono vantaggio dal momento presente

Non vi dimostrate pertanto sconsiderati, ma sappiate vedere qual è la volontà del Signore (Efes. 5,15-17)





Il Tempo


Sono uscito, o Signore
fuori la gente usciva.
Andavano,
venivano,
camminavano,
correvano.

Correvano le bici,
correvano le macchine,
correvano i camion,
correva la strada,
correva la città,
correvano tutti.

Correvano per non perdere tempo,
correvano dietro al tempo,
per riprendere il tempo,
per guadagnare tempo.

Arrivederci, signore, scusi, non ho il tempo,
ripasserò, non posso attendere, non ho il tempo.
Termino questa lettera, perché, non ho il tempo.
Avrei voluto aiutarla, ma non ho il tempo.
Non posso accettare, per mancanza di tempo.
Non posso riflettere, leggere, sono sovraccarico, non ho il tempo.
Vorrei pregare, ma non ho il tempo.

Tu comprendi, o Signore, non hanno il tempo.
Il bambino, gioca, non ha tempo subito… più tardi...
Lo scolaro, deve fare i compiti, non ha tempo… più tardi…
Il liceista, ha i suoi corsi e tanto lavoro, non ha tempo… più tardi…
Il giovane, fa dello sport, non ha tempo… più tardi…
Lo sposo novello, ha la casa, deve arredarla, non ha tempo… più tardi…
Il padre di famiglia, ha i bambini, non ha tempo… più tardi...
I nonni, hanno i nipotini, non hanno tempo… più tardi…
Sono malati! Hanno le loro cure, non hanno tempo… più tardi…
Sono moribondi, non hanno…
Troppo tardi!… non hanno più tempo.

Così gli uomini corrono tutti dietro al tempo, o Signore.
Passano sulla terra correndo,
.. frettolosi,
.. precipitosi,
.. sovraccarichi,
 .. impetuosi,
.. avventati
E non arrivano mai a tutto, manca loro il tempo,
nonostante ogni sforzo, manca loro il tempo,
anzi manca loro molto tempo.

Signore, Tu hai dovuto fare un errore di calcolo.
V’è un errore generale;
le ore sono troppo brevi,
i giorni sono troppo brevi,
le vite sono troppo brevi.

Tu, che sei fuori dal tempo, sorridi, o Signore, nel vederci
lottare con esso e Tu sai quello che fai.
E non ti sbagli quando distribuisci il tempo agli uomini,
tu doni a ciascuno il tempo di fare quello che Tu vuoi che
egli faccia.

Ma non bisogna perdere tempo,
sprecare tempo,
ammazzare tempo.
Poiché il tempo è un regalo che Tu ci fai,
ma regalo deteriorabile,
un regalo che non si conserva.

Signore, ho tempo,
ho tutto il tempo mio,
tutto il tempo che Tu mi dai,
gli anni della mia vita,
le giornate dei miei anni,
le ore delle mie giornate;
sono tutti miei.

A me spetta riempirli, serenamente, con calma,
ma riempirli tutti, fino all’orlo,
per offrirteli, in modo che della loro acqua insipida
Tu faccia un vino generoso,
come facesti un tempo a Cana per le nozze umane.

Non ti chiedo questa sera, o Signore,
il tempo di fare questo e poi ancora quello,
Ti chiedo la grazia di fare coscienziosamente
nel tempo che Tu mi dai
quello che Tu vuoi ch’io faccia.

 Michel Quoist


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