domenica 14 luglio 2013

Spes ultima Dea

Ciao Amici.

Dedico l’insegnamento che segue a tutti coloro che nella Via Crucis di questa vita stanno attraversando momenti particolarmente difficili di scoraggiamento, delusione o depressione.

Auspico che possiate trovare in questi passi di saggezza, nuova energia e soprattutto tanta speranza.
Raggi di Cielo









“RIALZATI”


Un giorno l'abate Sisois, mentre stava zappando nel suo orticello, 
si vide arrivare un giovane monaco tutto sconvolto in viso e piangente.
“Padre”, gli disse, “ho bisogno di te; ascoltami!”
“Dì pure”, rispose Sisois seguitando a zappare.
“Qui?” chiese il giovane esitando.
“Qui, hai paura? La cicoria e i broccoli non odono”.
“O Padre mio, come farò? Sono caduto!”
“Rialzati”, disse Sisois.
“Ma io mi ero rialzato e poi sono ricaduto”.
“E tu rialzati ancora”.
“Padre, mi sono rialzato tante volte, e sempre ricado!”.
“E tu seguita a rialzarti”.
“Ma dimmi, Padre, fino a quando mi dovrò rialzare?”
“Fino a quando, o in bene o in male, la morte non ti colga; ritto o per terra, dove la morte ti coglierà, lì rimarrai”.
Fonte: Fiori del deserto

giovedì 11 luglio 2013

I mercati, nostri veri padroni, hanno nomi e cognomi. Eccoli!

Salve a tutti.

Seppur non mi intenda per niente di finanza, da comune cittadino ritengo sia di massima importanza capire almeno dove vadano a finire somme enormi di danaro pubblico, dei quali in parte noi siamo “donatori”.

Anche se secondaria, mi auguro che questa conoscenza aiuti tutti noi, al Risveglio dall’illusione globale alla quale ci hanno abituato.

Raggi di Cielo




Ce lo chiedono i mercati. Bisogna rassicurare i mercati. Come reagiranno i mercati. Prima era la crescita economica, da qualche anno a questa parte l’impostura si è tolta la maschera: è la finanza internazionale a dettare i compiti alla politica. Chi diavolo siano i mercati, però, è una questione lasciata regolarmente sul vago.

Tanto per cominciare, bisogna aver chiara la sproporzione apocalittica fra l’ammontare di ricchezza reale, prodotta con l’agricoltura, l’industria, i servizi, cioè mediante il lavoro, e il quantitativo generato dalle transazioni finanziarie. Prendendo come misura di riferimento il valore (fallace ma comunemente accettato) del Prodotto Interno Lordo, quello del mondo intero nel 2010 è stato di 74 mila miliardi di dollari, mentre il Pil della finanza è stato di 611 mila miliardi: otto volte superiore. Un’abnorme massa di denaro che gira vorticosamente da un angolo all’altro del pianeta, virtuale perché creata a prescindere dall’economia produttiva. Manovrata da potenze finanziarie di gran lunga più forti di qualunque Stato che hanno un nome e cognome.

Secondo il Dipartimento del Tesoro americano, sono cinque Sim (Società di Intermediazione Mobiliare e divisioni bancarie), cioè J.P Morgan, Bank of America, Citybank, Goldman Sachs, Hsbc Usa, e cinque istituti di credito, ovvero Deutsche Bank, Ubs, Credit Suisse, Citycorp-Merrill Linch, Bnp-Parisbas. Nel 2011 queste dieci banche hanno conquistato il 90% del totale dei titoli derivati, che ancor oggi costituiscono la fetta più grossa dell’intero mercato della finanza globale. Per venire all’Italia, il debito pubblico è posseduto all’87% da banche più assicurazioni, formando insieme il gruppo dei cosiddetti investitori istituzionali, più noti come speculatori. Per l’esattezza, ad essere in mano estera è il 60% dei titoli italiani. 

Scrive l’economista Fumagalli: «I mercati finanziari non sono qualcosa di etereo e neutrale, ma sono espressione di una precisa gerarchia: lungi dall’essere concorrenziali… essi si confermano come fortemente concentrati e oligopolistici: una piramide, che vede, al vertice, pochi operatori finanziari in grado di controllare oltre il 70% dei flussi finanziari globali e,  alla base, una miriade di piccoli risparmiatori che svolgono una funzione meramente passiva». Lassù, nell’empireo della razza eletta, un club di professionisti della speculazione gestisce il mondo con l’unico fine di moltiplicare i propri profitti, e qua giù il risparmio, i soldi delle famiglie, li segue come un gregge di buoi.

In quali modi specifici, nessuno saprebbe dirlo. «Chi sta dietro la maggioranza degli hedge fund e dei private equity? Che bilanci hanno? Zero notizie. E i fondi sovrani? Muovono migliaia di miliardi, ma solo quello norvegese dice come. I derivati, un multiplo del Pil mondiale, restano un mistero gaudioso, officiato da banche ombra controllate dall'oligopolio bancario americano più Deutsche Bank» (Massimo Mucchetti, Corriere della Sera, “Il sistema Tyson e le democrazie”, 11 settembre 2011). Federico Rampini, in un articolo rimasto famoso (“Wall Street, le cene del ‘club dei derivati’. Così i banchieri decidono la speculazione”, La Repubblica, 13 dicembre 2010), ne parla come di «una vera e propria "cupola" di grandi banchieri»: questa volta sono nove rappresentanti di altrettante banche, l’élite della prima Borsa del mondo, che controllano in modo esclusivo il commercio dei titoli “tossici”, i derivati, in gergo CDS (Credit Default Swaps). 

Sono in buona parte gli stessi che abbiamo già elencato: Goldman Sachs, Morgan Stanley, JP Morgan, Citigroup, Bank of America, Deutsche Bank, Barclays, Ubs, Credit Suisse. Secondo il New York Times, ogni terzo mercoledì del mese questi signori si incontrano a Manhattan per concordare le mosse e dirigere dall’alto, e in segreto, il mercato dei junk bonds, la spazzatura finanziaria. La fonte è, anche qui, ufficiale: un’inchiesta della Commodity Futures Trading Commission, organo di vigilanza federale degli Stati Uniti.

Uno studio dell’Istituto Svizzero di Tecnologia pubblicato sulla rivista scientifica New Scientist ha scoperto che mettendo ai raggi X il groviglio di partecipazioni incrociate nella proprietà di tutte le 43.060 multinazionali presenti al mondo (su un database di 37 milioni di società, l’Orbis, risalente al 2007), è possibile enucleare un gruppo privilegiato di 1.318 investitori che detiene il 60% dell’economia reale mondiale, mobiliare e manifatturiera. Districandosi nei meandri degli assetti proprietari, i ricercatori hanno individuato un gruppo ancora più ristretto di nomi ancora più legati fra loro. In breve, il risultato finale vede 147 soggetti controllare il 40% della ricchezza industriale del pianeta. Meno dell’1% è a capo dell’intero intreccio. 

È composto per la maggior parte, guarda caso, da banche e fondi d’investimento. Gli stessi di sempre: Barclays, JP Morgan Chase, Ubs, Merryl Lynch, Deutsche Bank, Credit Suisse, Goldman Sachs, Bank of America, Unicredit, Bnp Paribas. I nodi che tengono avvinte questa super-entità in una specie di consiglio supremo della finanza non deve far pensare a un vertice che decide e procede all’unisono. Gli autori della ricerca ipotizzano con ogni verosimiglianza che un tale numero, 147, è ancora troppo elevato per concludere che sia operante una collusione scientifica. 

Non è dimostrabile, insomma, che agiscano di concerto, ingegnando complotti in sistematica concordia. E’ certamente più probabile che si considerino portatori di interessi comuni e facciano cartello quando risulti utile per aumentare i profitti o ci si debba difendere da tentativi di attaccarne la posizione di dominio (eventuali colpi di coda della politica o di qualche popolazione recalcitrante a farsi colonizzare), ma per il resto è realistico immaginare che si sfidino sul mercato. «La realtà è talmente complessa che dobbiamo rifuggire i dogmi, sia che si tratti di teorie cospirazioniste o di libero mercato», ha affermato uno degli scienziati, James Glattfelder. «La nostra analisi è basata sulla realtà».

L’anonima sequestri finanziaria, come si vede, non è per niente anonima.

Alessio Mannino





martedì 9 luglio 2013

Desiderio di Dio






































Molteplici sono le strade per arrivare a Dio, ma fra tutte, certamente la prima si manifesta nell’anelito di fonderci col nostro Principio.

È essenziale avere fame di Dio, desiderio di Musica per l’anima, poiché chi cerca trova!

Che il desiderio di Dio diventi in noi ogni giorno sempre più intenso, più frequente, vitale come l’aria che respiriamo…

Raggi di Cielo





L’ARIA


Una deliziosa narrazione sugli antichi padri del deserto ci dice che un giorno 
un discepolo andò dal suo maestro e gli disse:

“Maestro, voglio trovare Dio”.

Il maestro sorrise e siccome faceva molto caldo, 
invitò il giovane ad accompagnarlo a fare un bagno nel fiume.

Il giovane si tuffò e il maestro fece altrettanto. 
Poi lo raggiunse e lo agguantò tenendolo a viva forza sott’acqua.

Il giovane si dibatté alcuni istanti, finché il maestro lo lasciò tornare a galla.

Quindi gli chiese che cosa avesse più desiderato mentre si trovava sott’acqua. 

“L’aria”, rispose il discepolo

“Desideri Dio allo stesso modo?”, gli chiese il maestro.

“Se lo desideri così, non mancherai di trovarLo. Ma se non hai in te questa sete ardentissima, a nulla ti gioveranno i tuoi sforzi e i tuoi libri. 

Non potrai trovare la fede, se non la desideri come l’aria per respirare”.




Tempo … quanto sei prezioso!

































Amici lettori , vi propongo uno scritto che nella sua semplicità ci fa riflettere sulla grazia numero uno della nostra esistenza terrena: il tempo.

Perché? Perché dicendo tempo diciamo vita!

Difatti il nostro primo respiro, il nostro primo battito del cuore e le innumerevoli azioni successive si sono originate grazie al tempo … cioè alla chance di vita in questa dimensione.

Dovremmo cercare di mettere maggiormente a fuoco questo dono!

Forse ci sarà utile ricordare infatti, che tutto ciò che abbiamo realizzato nella nostra vita è scaturito da questo generoso elargitore di secondi.
Dunque non perdiamolo questo tempo, poiché la sabbia nella clessidra scorre rapida ed ha un moto irreversibile!

























Ecco perché, con estrema saggezza, i monaci trappisti adottarono come loro massima il “memento mori”, ( dal latino, ricordati che devi morire), proprio per rammentarsi a vicenda che la vita, cioè il tempo, è una moneta da spendere bene e  di cui dovremo render conto.

Ma allora perché non far diventare Kronos nostro amico?
Perché invece di vederlo sempre come un tiranno inesorabile non lo accogliamo come alleato premuroso, generatore di possibilità di ascesi interiore?

Pensiamoci sopra con l’ausilio di questa meditazione, con l’augurio che lo Spirito di Sapienza che attraverso di essa parla, possa infonderci maggior rispetto amore ed entusiasmo nei confronti di questo stupendo regalo chiamato vita di tempo.

Ciao a tutti.
Raggi di Cielo






Tutti si lamentano di non avere tempo a sufficienza.
Perché guardano alla loro vita con occhi troppo umani.

Si ha sempre il tempo di fare ciò che Dio ci dà da fare.
Ma bisogna essere totalmente presenti in tutti gli istanti
che Egli offre.


Così badate alla vostra condotta; sia quella non d’insensati, ma
di saggi, che traggono vantaggio dal momento presente

Non vi dimostrate pertanto sconsiderati, ma sappiate vedere qual è la volontà del Signore (Efes. 5,15-17)





Il Tempo


Sono uscito, o Signore
fuori la gente usciva.
Andavano,
venivano,
camminavano,
correvano.

Correvano le bici,
correvano le macchine,
correvano i camion,
correva la strada,
correva la città,
correvano tutti.

Correvano per non perdere tempo,
correvano dietro al tempo,
per riprendere il tempo,
per guadagnare tempo.

Arrivederci, signore, scusi, non ho il tempo,
ripasserò, non posso attendere, non ho il tempo.
Termino questa lettera, perché, non ho il tempo.
Avrei voluto aiutarla, ma non ho il tempo.
Non posso accettare, per mancanza di tempo.
Non posso riflettere, leggere, sono sovraccarico, non ho il tempo.
Vorrei pregare, ma non ho il tempo.

Tu comprendi, o Signore, non hanno il tempo.
Il bambino, gioca, non ha tempo subito… più tardi...
Lo scolaro, deve fare i compiti, non ha tempo… più tardi…
Il liceista, ha i suoi corsi e tanto lavoro, non ha tempo… più tardi…
Il giovane, fa dello sport, non ha tempo… più tardi…
Lo sposo novello, ha la casa, deve arredarla, non ha tempo… più tardi…
Il padre di famiglia, ha i bambini, non ha tempo… più tardi...
I nonni, hanno i nipotini, non hanno tempo… più tardi…
Sono malati! Hanno le loro cure, non hanno tempo… più tardi…
Sono moribondi, non hanno…
Troppo tardi!… non hanno più tempo.

Così gli uomini corrono tutti dietro al tempo, o Signore.
Passano sulla terra correndo,
.. frettolosi,
.. precipitosi,
.. sovraccarichi,
 .. impetuosi,
.. avventati
E non arrivano mai a tutto, manca loro il tempo,
nonostante ogni sforzo, manca loro il tempo,
anzi manca loro molto tempo.

Signore, Tu hai dovuto fare un errore di calcolo.
V’è un errore generale;
le ore sono troppo brevi,
i giorni sono troppo brevi,
le vite sono troppo brevi.

Tu, che sei fuori dal tempo, sorridi, o Signore, nel vederci
lottare con esso e Tu sai quello che fai.
E non ti sbagli quando distribuisci il tempo agli uomini,
tu doni a ciascuno il tempo di fare quello che Tu vuoi che
egli faccia.

Ma non bisogna perdere tempo,
sprecare tempo,
ammazzare tempo.
Poiché il tempo è un regalo che Tu ci fai,
ma regalo deteriorabile,
un regalo che non si conserva.

Signore, ho tempo,
ho tutto il tempo mio,
tutto il tempo che Tu mi dai,
gli anni della mia vita,
le giornate dei miei anni,
le ore delle mie giornate;
sono tutti miei.

A me spetta riempirli, serenamente, con calma,
ma riempirli tutti, fino all’orlo,
per offrirteli, in modo che della loro acqua insipida
Tu faccia un vino generoso,
come facesti un tempo a Cana per le nozze umane.

Non ti chiedo questa sera, o Signore,
il tempo di fare questo e poi ancora quello,
Ti chiedo la grazia di fare coscienziosamente
nel tempo che Tu mi dai
quello che Tu vuoi ch’io faccia.

 Michel Quoist


lunedì 8 luglio 2013

Zanzare? No grazie!

Ciao a tutti! Con la speranza di farvi cosa gradita, vi posto questo articolo molto utile ed interessante, su come tenere a distanza le “care” amiche zanzare.

Buona estate
Raggi di Cielo






Punture dolenti e pruriginose, ronzii molesti a tutte le ore del giorno e della notte e guerra di ciabatte e palette per ‘cacciare’ qualche ospite indesiderato che si insinua tra le mura domestiche per banchettare sulla nostra pelle: l’estate, come sappiamo, significa anche lotta alle zanzare e con il passare degli anni le specie di insetti sempre più molesti si è letteralmente moltiplicato e ‘abituato’ ai molti metodi chimici disponibili in commercio.

Per risolvere questo fastidioso problema in maniera green ed economica le classiche lozioni, creme, unguenti e piastrine di cui normalmente ci attrezziamo per affrontare la stagione calda possono essere sostituite efficacemente da rimedi naturali ed ecologici, primi fra tutti le piante.

Sono diverse e facilmente reperibili, infatti, le varietà vegetali adatte a tenere lontani questi piccoli ospiti indesiderati dalle nostre case, perfette anche per abbellire con un tocco di colore aiuole, balconi e davanzali.

Un ottimo repellente naturale contro le zanzare è la pianta di geranio il cui odore, per noi neutro o gradevole, pare essere insopportabile al ‘naso’ di questi fastidioso insetti.





Di pari efficacia è la catambra, pianta anti-zanzare per antonomasia, che può essere acquistata nei vivai in varie dimensioni e coltivata sia a terra che in vaso e ben si adatta a diverse esposizioni. Il suo odore è impercettibile all’olfatto umano ma non per le zanzare che lo detestano, è il catalpolo, una sostanza naturale repellente contenuta in gran quantità in questa pianta decorativa che tiene lontane anche le temute zanzare tigre.

Un po’ più difficile da coltivare ma ugualmente efficace è l’eucalipto, che si unisce ad una serie molto numerosa di piante che generalmente utilizziamo anche in cucina per aromatizzare e insaporire le nostre pietanze.

Qualche esempio?


























Citronella, lavanda, menta, rosmarino e basilico. La citronella, in particolare, è una pianta ricadente di forma cespugliosa che emana un piacevole odore agrumato. Anch’essa tollera molto bene la coltivazione a terra o in vaso e le sue foglie hanno la caratteristica di tenere lontane le zanzare proprio in virtù dell’odore limonato che producono.

Con l’aiuto di queste graziose piante sarà possibile creare delle vere e proprie ‘barriere anti-zanzare’ che non solo vi terranno alla larga da pizzichi e punture, ma conferiranno alla vostra casa o al vostro giardino un aspetto senz’altro più gradevole.