La storia di Kirk Kilgour,
nato a Los Angeles (Usa) il 28.12.1947, è quella di un grande atleta della
nazionale USA di pallavolo che venne a giocare nella Serie A Italiana nel 1973,
con la squadra dell'Aricela Volley Club.
Con il team romano
conquistò un secondo posto nel 73/74 e lo scudetto nella stagione successiva, prima
di subire il terribile incidente che mise fine alla sua carriera dì
pallavolista, segnandone profondamente il resto della vita.
Era l'8 gennaio 1976: a
Roma mentre, come "assistant coach" della Nazionale Italiana, svolgeva
un banale esercizio di riscaldamento, Kirk subì la lussazione alla 5a vertebra
cervicale con conseguente lesione al midollo spinale e quindi totale paralisi
di tutti e quattro gli arti.
Da quel giorno Kilgour ha
vissuto con grandissimo coraggio e forza d'animo su una sedia a rotelle ,
adattata alle sue particolari esigenze, grazie alla quale è riuscito anche a
svolgere varie attività, da commentatore sportivo, a scrittore, ad analista del
volley.
La sua maglietta numero 13
della prestigiosa squadra di pallavolo dell'UCLA (University of California, Los
Angeles) fu definitivamente ritirata nel 1986.
Kirk ci ha lasciato il 10
Luglio 2002, a seguito delle complicanze di una polmonite che le sue difese
immunitarie, indebolite dalla prolungata immobilità, non sono state in grado di
debellare.
Lo spirito di Kirk Kilgour
ha trovato certamente la sua massima espressione nella preghiera che lui stesso
ha scritto, la testimonianza più vera dell'anima di un uomo straordinario, vero
campione nello sport e nella vita.
PREGHIERA
Chiesi
a Dio di essere forte per eseguire progetti grandiosi;
Egli
mi rese debole per conservarmi nell'umiltà.
Domandai
a Dio che mi desse salute per realizzare
grandi imprese;
grandi imprese;
Egli
mi ha dato il dolore per comprenderla meglio.
Gli
domandai la ricchezza per possedere tutto;
mi
ha fatto povero per non essere egoista.
Gli
domandai il potere perché gli uomini avessero bisogno di me;
Egli
mi ha dato l'umiliazione perché io avessi bisogno di loro.
Domandai
a Dio tutto per godere la vita;
mi
ha lasciato la vita perché io potessi apprezzare tutto.
Signore
non ho ricevuto niente di quello che chiedevo,
ma
mi hai dato tutto quello di cui avevo bisogno
e quasi contro la mia volontà.
Le
preghiere che non feci furono esaudite.
Sii
lodato, o mio Signore, fra tutti gli uomini
nessuno possiede quello che io ho.
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